Processo amministrativo

Nell’ordinamento italiano – Stato costituzionale uscito dai feroci totalitarismi del XX secolo – l’accesso al giudice è filtrato da un controllo di meritevolezza che si fonda su concetti indeterminati, cioè sulla base di variabili e personali tavole di valori. È quindi possibile – necessario forse – utilizzare il paradigma della legittimazione ad agire slargandone il più possibile i confini. Occorre allentare, se non proprio recidere, il vincolo – sinora stretto e soffocante – tra vicinanza del soggetto al luogo fisico dove la decisione amministrativa impatta, e azionabilità della pretesa. V’è un obiettivo minimo, di recente inquadrato anche dalla Plenaria del Consiglio di Stato: leggere la vicinitas in termini di contiguità non più solo materiale, ma anche assiologica. E poi uno più ambizioso: de-soggettivare la pretesa, sino a configurare diritti trans-soggettivi, cioè “senza padrone”.

Continua a leggere

Negli ultimi anni il sistema italiano delle tutele giurisdizionali nei confronti della pubblica amministrazione ha sperimentato importanti trasformazioni. Alcune sono collegate all’emergenza pandemica. Altre riguardano la necessità di ottimizzare la capacità del giudice amministrativo di decidere le controversie. Il presente contributo sottolinea come queste sperimentazioni siano sintomo di cambiamenti di più ampio respiro. In particolare, si tratta di mutamenti nei quali emerge l’importanza di specifici fattori organizzativi e del rinnovamento delle competenze tecniche idonee ad affiancare l’attività del giudice.

Continua a leggere

Il contributo vuole approfondire il ruolo dell’udienza nel sistema processuale amministrativo sloveno e in quello italiano, mettendoli a confronto. In entrambi gli ordinamenti, infatti, in tempi recenti pare essersi posto in discussione il ruolo del confronto tra le parti avanti al collegio ed al pubblico quale momento ineludibile di celebrazione del processo. Lo studio, pertanto, ambisce a individuare gli elementi comuni nei diversi sistemi processuali al fine di determinare un unitario contenuto dell’udienza come diritto umano.

Continua a leggere

Il contributo ha ad oggetto le modalità dell’esercizio dei poteri di “golden powers” da parte del governo e il relativo sindacato giurisdizionale. Più in particolare tale sindacato giurisdizionale deve tenere in considerazione da un lato, la tutela degli interessi nazionali e, dall'altro, l’osservanza del principio di legalità: quest’ultimo con particolare riguardo all’individuazione dei presupposti su cui si fonda l’esercizio di tali poteri. I parametri posti a fondamento del sindacato giurisdizionale devono essere individuati nel principio di proporzionalità e nel rispetto delle garanzie procedimentali.

Continua a leggere

Il contributo affronta il tema dell'accesso alla giustizia, nella prospettiva del Gold 16 dei sustainable development goals delle Nazioni Unite. Dopo una breve disamina dell'organizzazione territoriale della giustizia amministrativa, l'autore si concentra sulle innovazioni del processo amministrativo telematico per valutare in che misura queste abbiano agevolato l'accesso alla giustizia. Il contributo valuta quindi quali limiti ancora sussistano nel processo amministrativo telematico nella prospettiva della riduzione delle distanze e, sulla base di tali considerazioni, avanza alcune proposte per mitigare il problema della eccessiva durata dei processi.

Continua a leggere
diffusione virus velocità

Durante l’emergenza Covid è emersa con forza l’importanza della raccolta di dati pubblici di qualità, della loro rielaborazione a fini informativi e della loro tempestiva diffusione. In questo contributo si analizzano le peculiari azioni giudiziarie promosse da Codacons al fine di sollecitare il rilascio di dati, e così, in particolare, sono brevemente commentati i decreti presidenziali nn. 2299/2020 e 2346/2020 del T.A.R. Lazio e n. 01841/2020 del Consiglio di Stato.

Continua a leggere