La Giustizia Proattiva

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La tecnica del prospective overruling nasce negli USA pressoché un secolo fa in risposta a un problema concreto: la necessità di liberare l’interpretazione della norma dal vincolo dello stare decisis per consentire l’evoluzione della regola giurisprudenziale in accordo con i mutati princìpi sociali, senza tuttavia pregiudicare la certezza del diritto che quel tradizionale vincolo mira a proteggere. Quella tecnica si definisce secondo gli elementi costitutivi della giurisprudenza proattiva (l’uso politico della funzione di nomofilachia, a distinguere gli effetti inevitabilmente retroattivi dell’annullamento della sentenza ingiusta da quelli proiettati nel futuro della interpretazione giurisprudenziale della norma) ed è ammissibile anche nel nostro ordinamento a condizione che se ne faccia un uso equilibrato, vale a dire rispettoso del principio di proporzionalità. Ne consegue che la negazione della naturale retroattività dell’interpretazione giudiziale deve essere idonea, necessaria e adeguata a consentire la tutela delle legittime aspettative  di chi aveva fatto affidamento sulla giurisprudenza consolidata e che rischia di essere ingiustamente (quantunque legalmente) pregiudicato dall’imprevedibile mutamento dell’interpretazione della norma.

Massimo Giavazzi

Adjunct Professor at the University of Milan. Lawyer at the bar of Bergamo.