Amministrazione digitale

Il presente contributo mostra come l’introduzione di strumenti elettronici e banche dati a disposizione delle stazioni appaltanti, qual è Brescia Infrastrutture S.r.l., come il portale e-procurement “Tutto Gare”, abbia portato ad una sostanziale semplificazione delle procedure di affidamento, consentendo l’aggiudicazione di gare anche nel periodo di lockdown causato dalla pandemia da COVID-19. Il percorso che porta alla digitalizzazione degli appalti pubblici non può tuttavia ancora dirsi concluso. L’auspicio è che presto tutte le informazioni riguardanti gli operatori economici e le procedure di gara possano essere reperite su database uniformi e centralizzati (come il c.d. Fascicolo dell’Operatore Economico ex art. 81, c. 4, d.lgs. n. 50/2016), a beneficio tanto delle stazioni appaltanti nella scelta dell’aggiudicatario, quanto degli stessi operatori economici.

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Nonostante le difficoltà e le non brevi tempistiche di attuazione, la sistematica introduzione di algoritmi e Intelligenze artificiali nell’attività amministrativa rappresenta il futuro dell’Amministrazione. È necessario, così, interrogarsi rispetto a quali saranno le prospettive regolative di questo fenomeno, ripensando alcune categorie del costituzionalismo classico, al fine di offrire una risposta più flessibile ed efficace alle sfide che i nuovi mezzi di esercizio del potere pongono dinanzi alla società odierna. Il punto focale dell’analisi ha, dunque, ad oggetto i possibili effetti sull’attività della Pubblica Amministrazione delle nuove proposte normative dell’Unione Europea sulla regolazione del digitale e della tecnologia, con un’attenzione specifica alla proposta di Regolamento sull’Intelligenza artificiale, ancora in fase di elaborazione e sviluppo. Questa, sebbene non detti speciali norme rivolte alla Pubblica Amministrazione, andrà ad incidere anche sull’ambito pubblico, meritando una particolare attenzione sia per le conseguenze sul piano pratico che per le ricadute su quello teorico.

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Per mettere in questione le relazioni fra e-democracy, tecnica, tecnologia e politica occorre prima definire con precisione i contorni semantici dei termini. Definiti i termini, emerge che la democrazia elettronica solo in parte trascina con sé il nucleo essenziale della nozione di democrazia. Dato che la tecnica è l’ambiente entro il quale si dispiega la e-democracy, ciò cui essa tende non è più lo scopo principale, ossia lo scopo escludente altri scopi: il suo vero scopo è appropriarsi della tecnica, senza la quale essa neppure è pensabile. In analogo modo per le politiche, che sono poi insiemi di scopi particolari cui tende l’azione organizzata di gruppi di individui e di interessi. Anche i loro portatori nulla possono di efficace se non appropriarsi della tecnica. Ma quest’ultima vuole solo il proprio autopetenziamento e nulla di più. Queste sono le insanabili contraddizioni che appaiono a un’indagine condotta con un linguaggio attentamente sorvegliato. Tecnica, politica e e-democracy sono termini in contrasto inconciliabile fra loro. I pericoli della e-democracy sono evidenti: attuazione di forme di manipolazione degli individui; creazione di stratificazioni fra utenti del web; esclusione degli utenti “non capaci”; illusione della diffusione di maggiori tassi di democrazia attraverso vere e proprie inversioni delle categorie della qualità e della quantità dell’apporto delle persone.

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Il presente contributo si propone di delineare il profilo dell’istituto del soccorso istruttorio nella normativa e giurisprudenza più recenti. Partendo dagli elementi che connotano l’istituto in generale, l’analisi si occuperà in particolare di analizzare gli orientamenti giurisprudenziali relativi alla sua applicazione nel contesto dell’azione amministrativa digitalizzata. La proposta avanzata dagli Autori è che l’istituto possa diventare da una parte mezzo essenziale per il superamento dei problemi tecnologici e di digital divide tra cittadino e amministrazione, dall’altra strumento di attuazione dei principi di semplificazione contribuendo a ridurre gli oneri a carico dei privati che partecipano al procedimento amministrativo.

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Il contributo ha ad oggetto l’impatto dell’evoluzione tecnologica sulla gestione e sulla erogazione dei servizi pubblici. Il focus dell’analisi riguarda specificamente la mobilità urbana, evidenziando come le nuove tecnologie introducono un nuovo concetto di mobilità, la cui compatibilità deve essere verificata alla luce dei principi dei servizi pubblici.

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Negli ultimi anni, le applicazioni di Intelligenza Artificiale (IA) basate sui big data hanno suscitato un enorme dibattito tra i giuristi. Il dibattito si è concentrato su come le nuove interazioni mediate dall'IA basata sui dati influiscano su diversi principi giuridici, mettano in discussione le norme esistenti e richiedano modifiche del quadro normativo. Sono stati discussi molti campi del diritto: diritto della protezione dei dati, diritto della protezione dei consumatori, diritto della proprietà intellettuale, ecc. Questo articolo fornisce una panoramica delle sfide e delle opportunità che si trovano all’intersezione tra le applicazioni dell'IA e il dominio della fiscalità e del diritto tributario. Nella prima parte, il documento esamina come gli attuali modelli economici basati sull'intelligenza artificiale rimodellano la catena del valore tradizionale e influenzano i concetti legali nella tassazione diretta e indiretta. La seconda parte discute in che modo l’IA viene applicata in diverse aree della compliance fiscale volontaria e dei controlli delle amministrazioni fiscali e come questi sviluppi generino nuove sfide per il diritto (fiscale).

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Il Piano di Ripresa e Resilienza per l'Italia è subordinato, per il suo successo, al superamento delle lentezze e inefficienze della Pubblica Amministrazione italiana. Allo stesso tempo, il Piano di Ripresa e Resilienza può svolgere un ruolo cruciale per operare quel miglioramento dell’effettività della Pubblica Amministrazione in Italia che appare oramai come assolutamente necessario ed imprescindibile. Per raggiungere questo obiettivo è necessario, tuttavia, anzitutto completare il processo di dematerializzazione e di archiviazione digitale dei documenti della Pubblica Amministrazione, nonché superare la mancanza di interoperabilità dei servizi digitali pubblici. Il che implica anche una solida “strategia delle risorse umane” al fine di innescare una reale trasformazione per la Pubblica Amministrazione nel suo complesso.

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Il contributo affronta il tema dell'accesso alla giustizia, nella prospettiva del Gold 16 dei sustainable development goals delle Nazioni Unite. Dopo una breve disamina dell'organizzazione territoriale della giustizia amministrativa, l'autore si concentra sulle innovazioni del processo amministrativo telematico per valutare in che misura queste abbiano agevolato l'accesso alla giustizia. Il contributo valuta quindi quali limiti ancora sussistano nel processo amministrativo telematico nella prospettiva della riduzione delle distanze e, sulla base di tali considerazioni, avanza alcune proposte per mitigare il problema della eccessiva durata dei processi.

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Nell’ampio panorama dello sviluppo delle intelligenze artificiali, un ruolo rilevante è rivestito dai veicoli a guida autonoma. Strumenti la cui diffusione dovrebbe, secondo molti esperti, rivoluzionare il mondo dei trasporti, con importanti ricadute a livello economico, industriale e sociale. Lo sviluppo di queste tecnologie deve fare i conti con significative problematiche giuridiche, inerenti soprattutto all’allocazione delle responsabilità e, quindi, alla tutela degli interessi esposti a rischi di lesione. Il presente contributo intende affrontare tali questioni nella prospettiva del diritto penale, mettendo in rilievo i potenziali profili di responsabilità penale inerenti alla progettazione, alla costruzione e all’utilizzo di veicoli di questo tipo.

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Il Consiglio di Stato francese ha deliberato che il pericolo che, attualmente, minaccia la sicurezza nazionale, giustifica la conservazione dei dati. Inoltre, il Giudice amministrativo ha stabilito che la possibilità di accedere ai dati di connessione per contrastare forme di criminalità grave non solo risponde, oggi, ai requisiti costituzionali inerenti la prevenzione delle violazioni della legge penale, ma consente pure il tracciamento di soggetti responsabili della commissione di reati. Dopo aver sindacato la conformità delle norme interne in materia di conservazione dei dati di connessione rispetto al diritto dell’Unione europea, e aver stabilito che il recepimento di quest’ultimo (così come interpretato dalla Corte di Giustizia) non pone a rischio le previsioni costituzionali in tema di salvaguardia della sicurezza, il Consiglio di Stato francese stabilisce però che il Governo è tenuto a rivalutare con regolarità l’esistenza di una minaccia nei confronti della sicurezza nazionale tale da giustificare la conservazione generalizzata dei dati, e, di conseguenza, deve sottoporre alla valutazione di una Autorità indipendente la possibilità di continuare a utilizzare, da parte dei servizi di intelligence, a fini investigativi e probatori gli stessi dati.

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