Note e Relazioni

Il contributo analizza la sentenza T-778/16 del Tribunale di primo grado dell’Unione Europea invalidante la Decisione (UE) 2017/1283 che aveva condannato Apple Inc. a dover versare nella casse del fisco irlandese circa 13 miliardi di tasse non pagate a seguito di due “tax ruling”, uno del 1991 e uno del 2007, stipulati tra le Autorità fiscali irlandesi e Apple al fine di definire la base imponibile delle due società controllate ASI e AOE site sul territorio irlandese. L’analisi, oltre a mettere in luce i motivi che hanno condotto il Tribunale ad annullare la decisione, si concluderà con una breve riflessione sulle conseguenze che la sentenza potrebbe avere sulla politica, iniziata dall’Unione europea nel 2014, di lotta contro le pratiche fiscali aggressive adottate da alcuni Stati membri.

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Lo scorso 8 aprile la Commissione UE ha pubblicato una Raccomandazione relativa ai principi da seguire nella redazione delle linee guida da utilizzare nello sviluppo delle nuove tecnologie digitali che stanno sorgendo nei diversi Stati Membri per contrastare l'emergenza da Covid-19 (“toolbox”).

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Con sentenza n. 1274 del 03 luglio 2020, il TAR Milano ha chiarito che non costituisce attività di servizio pubblico l’individuazione, con avviso pubblico, di soggetti pubblici o privati interessati a svolgere servizi di mobilità in sharing con dispositivi per la micromobilità elettrica, se il Comune non ha espresso l’intento politico di soddisfare il bisogno, proprio dei suoi amministrati, di spostarsi nel territorio cittadino mediante l’uso di hoverboard, segway, monopattini elettrici e monowheel; ciò in quanto manca il momento fondamentale dell’ “assunzione”, espressione di una scelta politica, che costituisce presupposto indefettibile per poter integrare la figura del pubblico servizio.

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Il presente contributo esamina il decreto n. 1135 dell’8 giugno 2020, con cui il T.A.R. Campania, sez. V, ha accolto, in via cautelare, la richiesta di sospendere l’efficacia delle ordinanze del Sindaco di Napoli n. 248 del 29.05.2020 e n. 249 del 04.06.2020, le quali hanno determinato, da una parte, una disciplina derogatoria in riferimento agli orari degli esercizi di somministrazione, già sottoposti a regolamentazione regionale, e dall’altra un ampliamento in tema di concessioni per l’occupazione temporanea di suolo pubblico, che trovano invece disciplina nel vigente regolamento comunale “Dehors”.

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Con ordinanza n. 2539 del 21 aprile 2020, il Consiglio di Stato ha chiarito che l’art. 84, comma 5, del d.l. n. 18/2020, va interpretato nel senso che ciascuna delle parti ha facoltà di chiedere il differimento dell’udienza a data successiva al termine della fase emergenziale per discutere oralmente la controversia, quando il Collegio ritenga che dal differimento richiesto non sia compromesso il diritto della controparte ad una ragionevole durata del processo e quando la causa non sia di tale semplicità da non richiedere alcuna discussione potendosi, nel rito cartolare, con la necessaria prudenza, far prevalere esigenze manifeste di economia processuale.

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Il presente contributo analizza il decreto n. 634/2020, con cui il Presidente della Prima Sezione del T.A.R. Lombardia, ai sensi dell’art. 56 c.p.a., ha sospeso provvisoriamente l’Ordinanza della regione Lombardia n. 528/2020, limitatamente alla parte in cui si autorizzano gli operatori commerciali al dettaglio a consegnare a domicilio qualsiasi merce, in quanto ritenuta lesiva del diritto alla salute dei lavoratori.

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Porti sicuri

Con il decreto n. 3066 del 23 aprile 2020 il Tar Lazio, sez. III, ha respinto in via cautelare la richiesta di sospendere l’efficacia del decreto interministeriale del 7 aprile 2020, con il quale è stato stabilito che, a causa dell’emergenza Covid-19, i porti italiani non rappresentano più un “Place of safety” ai sensi della convezione SAR.

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Coronavirus uscita diritti fondamentali

Il Presidente della Terza Sezione del Consiglio di Stato si è pronunciato con decreto n. 2028 del 17 aprile 2020 dichiarando l’inammissibilità dell’appello cautelare promosso avverso il decreto n. 122/2020, con cui il Presidente della Prima Sezione del T.A.R. per la Sardegna non ha concesso la sospensione degli effetti di due ordinanze contingibili e urgenti emanate dal Sindaco di Pula (Cagliari), che impongono maggiori limitazioni alle libertà fondamentali delle persone rispetto a quanto previsto a livello nazionale e regionale.

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amministrazione bilanciamento libertà pandemia

Con la sentenza del 15 aprile 2020, 1 BvR 828/20, il Tribunale costituzionale federale tedesco ha stabilito che l’amministrazione comunale della cittadina di Giessen debba valutare nuovamente la richiesta di autorizzazione a svolgere una manifestazione in luogo pubblico, presentata da un cittadino tedesco e già respinta dalla stessa amministrazione, alla luce delle considerazioni sull’esercizio della discrezionalità amministrativa svolte dal Tribunale stesso. Secondo il Giudice costituzionale, in casi quali quello di specie, la discrezionalità amministrativa va infatti esercitata anzitutto allo scopo di proteggere diritti che, altrimenti, un provvedimento amministrativo potrebbe comprimere al punto da renderne impossibile l’esercizio.

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Con il decreto n. 31 emesso il 10 aprile 2020 il Presidente del Tribunale Amministrativo Regionale per il Friuli Venezia Giulia ha respinto la richiesta tutela cautelare monocratica avverso l’ordinanza contingibile e urgente n.7/PC emessa dal Presidente della Regione il 3 aprile 2020 recante misure di contenimento alla pandemia più rigorose rispetto a quelle nazionali, tra cui la chiusura degli esercizi commerciali nella giornata di domenica.

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