Giacomo Pisani

Dottore in giurisprudenza e Cultore della materia in Diritto amministrativo nell'Università degli Studi di Milano

Il contributo analizza la sentenza T-238/2020 con la quale il Tribunale dell’Unione europea ha respinto il ricorso promosso da Ryanair DAC richiedente l’annullamento della decisione C(2020) 2366 final, dell’11 aprile 2020, relativa all’aiuto di stato concesso dal Regno di Svezia a favore delle compagnie con licenza svedese. Il Tribunale, a seguito della disamina dei quattro motivi di ricorso, ha deciso di respingerlo ritenendo le modalità di concessione, e l’obiettivo per il quale è stata adottata la misura, perfettamente compatibili con il diritto dell’Unione.

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Il contributo vuole analizzare la sentenza C-367/19 con la quale la Corte di Giustizia si è espressa sull’annoso problema che affligge il sistema degli appalti pubblici: le offerte degli operatori economici pari a € 0 e il fondamento giuridico della loro esclusione. Il caso trattato dalla Corte riguarda il rinvio pregiudiziale proposto dalla Commissione nazionale per il riesame delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici slovena sulla possibilità di fondare il provvedimento di esclusione di un’offerta pari a € 0 sull’articolo 2, par. 1, § 5, della direttiva 2014/24/UE.

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Il contributo analizza la sentenza T-778/16 del Tribunale di primo grado dell’Unione Europea invalidante la Decisione (UE) 2017/1283 che aveva condannato Apple Inc. a dover versare nella casse del fisco irlandese circa 13 miliardi di tasse non pagate a seguito di due “tax ruling”, uno del 1991 e uno del 2007, stipulati tra le Autorità fiscali irlandesi e Apple al fine di definire la base imponibile delle due società controllate ASI e AOE site sul territorio irlandese. L’analisi, oltre a mettere in luce i motivi che hanno condotto il Tribunale ad annullare la decisione, si concluderà con una breve riflessione sulle conseguenze che la sentenza potrebbe avere sulla politica, iniziata dall’Unione europea nel 2014, di lotta contro le pratiche fiscali aggressive adottate da alcuni Stati membri.

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accesso civico documenti

Il contributo analizza l’ordinanza n. 8501/2019 di rimessione all’Adunanza Plenaria della questione circa la possibilità per un soggetto, anche non direttamente titolare di un interesse concreto, di richiedere la visione dei documenti appartenenti alle PA attraverso l’istituto dell’accesso civico generalizzato ex art. 5, c. 2, d.lgs. 33/2013. Nel caso qui trattato si fa riferimento alla possibilità di utilizzare l’istituto dell’accesso civico generalizzato nella materia degli appalti pubblici.

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