Note e Relazioni

Partendo dalle questioni inerenti allo sviluppo della c.d. “robotica”, la relazione illustra come decidere con l’IA sia senz’altro un problema comune a tutte le aree della scienza, ma rispetto al quale è senz’altro la scienza giuridica a dovere fornire le giuste coordinate. In questa prospettiva, il Diritto sarà chiamato a «giustificare, a controllare e a guidare i percorsi» della messa in pratica dell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale come strumento per adottare decisioni che impattano sui vari ambiti della convivenza fra individui.

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Il presente contributo offre una rapida disamina della nuova figura del Responsabile Unico del Progetto introdotta dal nuovo Codice dei contratti pubblici adottato il 31 marzo 2023, enunciando le principali caratteristiche di questa figura centrale dell’intervento pubblico e mettendone in risalto gli elementi di novità rispetto alla precedente figura del Responsabile Unico del Procedimento di cui al d.lgs. 18 aprile 2016, cui si va a sostituire.

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L’autore si sofferma brevemente sui maggiori problemi della giustizia amministrativa del Terzo Millennio. Nella disamina particolare rilevanza rivestono i temi della digitalizzazione e del ruolo del sindacato del giudice amministrativo sulla decisione amministrativa automatizzata; del rapporto tra ordinamento interno e eurounitario; della concentrazione delle tempistiche dei giudizi amministrativi, che non dovrebbe avvenire a discapito della garanzia del principio di effettività della tutela giurisdizionale e, infine, dell’incertezza delle regole e dello spazio, eccessivo, riservato alla giurisprudenza.

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Nell’ordinamento italiano – Stato costituzionale uscito dai feroci totalitarismi del XX secolo – l’accesso al giudice è filtrato da un controllo di meritevolezza che si fonda su concetti indeterminati, cioè sulla base di variabili e personali tavole di valori. È quindi possibile – necessario forse – utilizzare il paradigma della legittimazione ad agire slargandone il più possibile i confini. Occorre allentare, se non proprio recidere, il vincolo – sinora stretto e soffocante – tra vicinanza del soggetto al luogo fisico dove la decisione amministrativa impatta, e azionabilità della pretesa. V’è un obiettivo minimo, di recente inquadrato anche dalla Plenaria del Consiglio di Stato: leggere la vicinitas in termini di contiguità non più solo materiale, ma anche assiologica. E poi uno più ambizioso: de-soggettivare la pretesa, sino a configurare diritti trans-soggettivi, cioè “senza padrone”.

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Il saggio sviluppa alcune brevi riflessioni critiche sul dialogo tra corti nazionali e corti sovranazionali, con particolare riferimento alla Corte di Giustizia Europea ed alla Corte Europea dei diritti dell’Uomo, alla luce di alcune recenti riforme processuali.

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Negli ultimi anni il sistema italiano delle tutele giurisdizionali nei confronti della pubblica amministrazione ha sperimentato importanti trasformazioni. Alcune sono collegate all’emergenza pandemica. Altre riguardano la necessità di ottimizzare la capacità del giudice amministrativo di decidere le controversie. Il presente contributo sottolinea come queste sperimentazioni siano sintomo di cambiamenti di più ampio respiro. In particolare, si tratta di mutamenti nei quali emerge l’importanza di specifici fattori organizzativi e del rinnovamento delle competenze tecniche idonee ad affiancare l’attività del giudice.

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Si tratta dell’intervento introduttivo alla Tavola rotonda nel quale si delineano alcuni degli aspetti che hanno caratterizzato il percorso di perfezionamento compiuto dalla giustizia amministrativa nella prospettiva di affrontare una nuova sfida: quella di continuare ad assicurare un rapporto equilibrato tra interessi privati e pubblici pur in presenza, da una parte, di trasformazioni ampie e significative e, dall’altra, di strumenti giustiziali che si stanno evolvendo verso forme ibride e diverse dai modelli originari.

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Con la sentenza n. 11664/2022 in commento, il Consiglio di Stato ha ritenuto illegittimo il diniego del Comune di Gaeta rispetto ad una istanza di una nuova concessione demaniale. Seppure in considerazione dell’efficacia del quadro giuridico europeo che impone la «procedura selettiva» basata su imparzialità e trasparenza, i giudici hanno evidenziato come sia sufficiente che la concessione sia affidata nel rispetto dei principi generali propri di un «confronto comparativo», già garantito dall’art. 37 del codice della navigazione. La procedura di gara sarebbe, invece, utilizzabile dal 2024, stante il termine indicato dall’Adunanza Plenaria al legislatore nelle sentenze nn.17 e 18 del 2021 per la riforma strutturale del settore balneare.

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Il Segretario generale è una figura che garantisce (anche) un controllo indipendente sull’attività degli enti locali. Pertanto, alla luce di questa sua funzione, oltre a quella di coordinamento e di sovraintendenza, non può avocare a sé atti gestori della dirigenza, se non in caso di inadempimento. Il TAR Calabria, con sentenza n. 1653/2022, ha dichiarato illegittima, per incompetenza relativa, l’aggiudicazione di un appalto disposta con provvedimento del Segretario, anziché del dirigente preposto.

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L’articolo analizza, in chiave critica, la disciplina in materia di sanzioni amministrative introdotta, a partire dal D.L. n. 19/2020, con l’intento di sanzionare le condotte potenzialmente idonee a incrementare la diffusione del Covid-19.

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