Riviste scientifiche

La diffusione delle nuove tecnologie telematiche ha generato profonde modifiche in ordine alle tipologie contrattuali elaborate dagli editori e offerte alle istituzioni accademiche o alle centrali di acquisto, ponendo problematiche fiscali di non poco rilievo anche in considerazione della necessità di definire la linea di demarcazione tra prodotto editoriale e prestazione di servizi. A rendere ancor più complessa la materia è il tema della territorialità ai fini IVA del “servizio di pubblicazione”, oggetto delle nuove tipologie contrattuali in corso di adozione, ivi inclusi i contratti “compact” di natura trasformativa, aventi ad oggetto prestazioni continuative di accesso/utilizzo di banche dati e riviste scientifiche on line e di pubblicazioni di articoli scientifici su di esse. La novità della questione e l’incertezza del quadro regolatorio di riferimento hanno indotto editori e reti di acquirenti a richiedere all’amministrazione finanziaria molteplici pareri attraverso la procedura dell’interpello preventivo. Il saggio, esaminando le soluzioni interpretative offerte dalla prassi amministrativa, ricostruisce le problematiche fiscali rivenienti dalle nuove tipologie contrattuali in materia di riviste elettroniche, delineando il regime applicabile ai fini IVA.

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Partendo dalla domanda relativa a chi pubblica le riviste scientifiche, oggi, e facendo una breve analisi di come è cambiato, negli ultimi due decenni, il panorama delle riviste scientifiche, il contributo giunge alla conclusione che sarebbe necessario investire – direttamente o indirettamente – per sostenere quelle iniziative editoriali di riviste open access diamonds che sono portate avanti da componenti della comunità accademica al servizio di atenei pubblici.

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