PNRR

Il perseguimento degli obiettivi di resilienza e sostenibilità delle comunità e dei mercati passa attraverso la transizione digitale dei servizi pubblici. Gli smart contract basati sulla tecnologia blockchain a registri distribuiti (DLT) mostrano un ampio potenziale applicativo nell’ambito dei servizi pubblici rivolti alla sanità, all’agricoltura e alla filiera agroalimentare. Inoltre, la funzionalità della tecnologia blockchain potrebbe migliorare grazie alla confluenza degli algoritmi di intelligenza artificiale (AI). Il lavoro, privilegiando gli aspetti del diritto amministrativo dei servizi pubblici come quelli riconducibili al principio di trasparenza, analizza tale scenario e focalizza il percorso di regolamentazione degli smart contract in Italia alla luce del complesso e dinamico quadro regolatorio comunitario. Alcuni dibattiti, compreso l’inquadramento dottrinale degli smart contract, rimangono aperti. Nel 2021 AgID ha lanciato un progetto di infrastruttura blockchain; nel 2023 AgID, in applicazione del nuovo Codice dei contratti pubblici, ha richiamato gli smart contract nel fissare i requisiti tecnici e le modalità di certificazione per le piattaforme di approvvigionamento digitale, mentre l’UE ha attivato una “regulatory sandbox” riguardante la blockchain ed ha recentemente approvato l’atto regolatorio sull’intelligenza artificiale inizialmente proposto nel 2021. Gli sforzi profusi ai fini della regolamentazione standardizzata degli smart contract sono notevoli, sia a livello comunitario che nazionale, ma essi devono confrontarsi con la velocità dell’innovazione tecnologica e la parallela necessità di tenere tutti gli aspetti giuridici e amministrativi sotto un armonico, sicuro, trasparente ed efficiente controllo.

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Nell’ambito dell’attività di controllo di gestione la Sezione centrale di controllo della Corte dei conti ha esaminato l’attività del Dipartimento per la Transizione Digitale per l’attuazione del PNRR nella parte relativa alla migrazione delle Amministrazioni pubbliche locali al cloud (M1/C1/1.2). La deliberazione della Corte accerta il perseguimento dei target finora previsti e indica alla Presidenza del Consiglio dei Ministri utili raccomandazioni per il prosieguo dell’attività: monitoraggio costante delle Amministrazioni locali, rafforzamento dei controlli interni e costante coordinamento informativo con gli organi di controllo.

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Le sfide che discendono dal complesso sistema di riforme messo in campo dall’Italia come risposta alla pandemia portano a chiedersi quale sia l’attuale ruolo svolto dall’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) nel contesto dei contratti pubblici, soprattutto alla luce delle disposizioni del PNRR, della disciplina contenuta nel Codice dei contratti pubblici e della legge delega n. 78/2022 che ne prevede una revisione ancora in atto. Lo scritto si propone di riflettere su questo interrogativo, evidenziando criticità e prospettive evolutive delle competenze dell’ANAC al tempo dell’innovazione, con particolare riferimento alla qualificazione delle stazioni appaltanti.

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