Golden Power

Il saggio tratta del maggior intervento degli Stati nell’economia in una fase storica di deglobalizzazione e di mutamento degli equilibri geopolitici. Nella nuova situazione stanno emergendo tensioni anche nei rapporti tra Unione europea e Stati Uniti in conseguenza dell’approvazione nel 2022 dell’Inflation Reduction Act che favorisce gli investimenti produttivi localizzati in quel paese, alterando la concorrenza. Il saggio si sofferma altresì sulla disciplina italiana del golden power che introduce un controllo pubblico che incide in modo rilevante sulla libertà di impresa. Il saggio si conclude con l’auspicio che il maggior intervento dello Stato non vanifichi le conquiste dello Stato regolatore affermatosi dagli anni Ottanta del secolo scorso nei principali paesi occidentali.

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Il contributo ha ad oggetto le modalità dell’esercizio dei poteri di “golden powers” da parte del governo e il relativo sindacato giurisdizionale. Più in particolare tale sindacato giurisdizionale deve tenere in considerazione da un lato, la tutela degli interessi nazionali e, dall'altro, l’osservanza del principio di legalità: quest’ultimo con particolare riguardo all’individuazione dei presupposti su cui si fonda l’esercizio di tali poteri. I parametri posti a fondamento del sindacato giurisdizionale devono essere individuati nel principio di proporzionalità e nel rispetto delle garanzie procedimentali.

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Il contributo analizza, nell’ambito dei rapporti fra Stato e mercato, l’istituto del così detto “golden power”. Attraverso una approfondita ricostruzione storico-normativa, l’Autrice individua le origini dell’istituto, le sue modalità procedurali, organizzative e di controllo, nonché i presupposti di compatibilità con l’ordinamento giuridico europeo.

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