Fiducia

Potere pubblico e potere privato non sono alternativi o necessariamente contrapposti: i tempi dell’economia impongono regole adattabili, multidimensionali e fluide che non tollerano rigide, seppure rassicuranti, schematizzazioni. Cosa si può considerare potere privato e quali le cause che ne determinano il peso? Con quali strumenti il poter pubblico si serve di quello privato e con quali se ne difende? La risposta a tali questioni passa, tra le altre, per una indagine sul rapporto tra politica e amministrazione, sul lobbying, sulla autorevolezza e credibilità dell’amministrazione, alla ricerca di una rinnovata dimensione di fiducia.

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Dopo un’analisi della codificazione, da parte del d.lgs. 36/2023, dei nuovi principi in materia di appalti pubblici e della loro gerarchia, l’Autore si sofferma sul rapporto tra principio di buona fede e responsabilità della pubblica amministrazione, per studiare gli effetti giuridici che il primo esercita sulla seconda. In particolare, l’autore afferma che l’art. 5 c. 2 del nuovo Codice prosegue il processo di "civilizzazione” del diritto amministrativo, ampliando l’ambito di risarcibilità delle situazioni giuridiche coinvolte nelle procedure di gara. Tale processo, però, rischia di incontrare un ostacolo nel successivo c. 3, il quale qualifica come «colpevole» l’affidamento ingeneratosi a fronte di una illegittimità «agevolmente rilevabile».

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Nella Strategia Europea per i dati, la Commissione formula le sue proposte su come l’UE possa creare uno «spazio unico europeo dei dati». Il progetto è quello di rendere l’Europa leader di una società “guidata dai dati”, creando un mercato unico per questi ultimi, che permetta loro di fluire liberamente all’interno dell’UE, e tra i vari settori: tutto ciò a vantaggio delle imprese, dei ricercatori e delle amministrazioni pubbliche. Un elemento centrale dello «spazio unico europeo dei dati» è la creazione di meccanismi di governance degli stessi, in modo tale che risultino chiari e affidabili. Concentrandosi sui dati pubblici, il contributo analizza le strutture amministrative create dalla Direttiva “Open Data”, dal “Data Governance Act (DGA)”, e del primo spazio settoriale dei dati proposto dalla Commissione, vale a dire lo “Spazio europeo dei dati sanitari (EHDS)”. L’interrogativo che costituisce il focus del contributo è se la struttura amministrativa sviluppata dall’UE negli ultimi decenni, in termini di “amministrazione composita europea”, sia in grado di raggiungere l’obiettivo di una governance dei dati chiara e affidabile.

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